Due PASSI

Oggi i nostri passi erano fondati sull’incontro:

Il primo passo: incontrare il proprio spazio interiore:

Il paesaggio naturale, grazie al suo potenziale benefico a livello fisiologico e psicologico (azione antistress, azione rilassante e rigenerante, miglioramento dell’umore), è stato  lo spazio privilegiato in cui abbiamo potuto esplorare ed incontrare il nostro  “paesaggio interiore”, la nostra  “natura umana”. Abbiamo avuto  l’opportunità di riconnetterci con i diversi aspetti di noi, , degli altri e  della Natura stessa.

Il Respiro degli alberi interconnesso al nostro Respiro.

Cosa abbiamo visto in questo fungo?

Che sensazione hai provato nel vedere le foglie secche sugli alberi e quelle cadute a terra?

Il secondo passo: incontrare un pezzo di storia del nostro paese.

In un momento storico di grande cambiamento, come quello attuale, in cui tutto sembra andare nella direzione della globalizzazione e di conseguenza verso una  “disconnessione” da sé stessi e dalle nostre   tradizioni, credo sia importante entrare dentro un  nostro  laboratorio   artigiano come appunto quello del Damasco. Per provare emozioni e sensazioni che possano essere simili a quelle provate alle nostre origini o comunque nel passato. .

È grazie alla memoria che può quindi esistere la stessa tradizione e di conseguenza tanta varietà di cibi, costumi, danze e altri elementi che rendono il mondo interessante..

Nella tradizione c’è una memoria sedimentata che solo la tradizione stessa può tenere “viva”.

𝐃𝐚𝐦𝐚𝐬𝐜𝐨 in #seta, deriva il suo nome dall’omonima città della Siria ed è un tessuto con disegni floreali ad effetto di lucido-opaco, realizzato con filati del medesimo colore utilizzando telai Jacquard.

A Lorsica (Chiavari, GE) ancora oggi la tessitura De Martini, nel solco dell’antica tradizione dei velluti e tessuti serici genovesi, continua a realizzare damaschi come 500 anni fa e racconta la storia di questa antica attività nel museo

A presto.

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Un pensiero su “Due PASSI

  1. Durante il cammino mi sono fermato ad osservare le foglie che cadevano. Nell”osservare le foglie che cadevano una dopo l”altra come per magia , dentro di me ho percepito un trasporto verso le foglie o con le foglie, non riesco a definire di preciso, ma qualcosa insieme a me è sceso insieme alle foglie che mi ha lasciato una sensazione di pace e di beatitudine che non dimenticherò mai più.

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