
Praticamente tutti gli abitanti delle colline che sovrastano il tratto di mare tra La spezia e Levanto avevano un pezzo di vigna, anche se poi non erano viticoltori a tempo pieno. In casa comunque si parlava sempre di vino e fino a una cinquantina di anni fa i nonni o i genitori si portavano nei vigneti anche i bambini e poi questi ultimi diventati, un pochino più grandi , solo di osservare il lavoro e il territorio circostante imparavano come amarli e curarli . Oggi alcuni viticoltori, soprattutto i più giovani, sono ben felici di produrre il vino Doc delle Cinque Terre o il famoso Sciacchetrà per far conoscere a più persone possibili questa squisita bevanda color oro. Alcuni hanno osato di più, e, cercando di essere eroici come gli stessi vitigni esposti al sole cocente dei terrazzamenti, si sono discostati del tutto o in parte dal produrre solo quelli a marchio unico. Essi, infatti, a seguito di letture approfondite, tramite un loro senso innato o da segreti tramandati di generazione in generazione, hanno deciso di dedicare una parte del loro terrazzamento per produrre (a volte riescono a imbottigliare veramente pochi litri ma di alto valore ) qualche bottiglia fuori dagli schemi disposti dal disciplinare e soprattutto fuori dalla tecnologia (anche se in effetti si può parlare solo di piccola tecnologia visto le cantine presenti in quelle strette strisce di terreno adibite a villaggi). Questa pregiata e rara produzione la definirei CREAZIONE completamente libera ma assai completa. . Trattasi di un vino che ogni volta diverrà diverso pur nascendo dallo stesso vitigno. Trattasi di un vino il cui risultato di volta in volta dipenderà tutto da come sarà stato bravo il cavallerizzo che si è messo alla prova cavalcando l’onda del suo intuito e osservando meticolosamente ogni minimo cambiamento nel vitigno e nell’ambiente circostante. Nasce infatti tra questo vignaiolo una sinergia profonda con il suo vitigno, con i fiori o piante che tengono compagnia ad esso in quel determinato momento, con il sole, con il mare , con il vento e con qualsiasi altro elemento naturale che ogni anno si presenta sempre diverso . Una bottiglia che dentro contiene l’infinito amore che solo l’unione tra l’uomo e la natura possono offrire. Una bottiglia che viene difficile stappare.
