Ruëtta: Io ho 150 anni.

A Borzonasca la pasticceria Macera produce con lavorazione manuale la Rùetta, che a prima vista può essere confusa con il famoso canestrello di Torriglia, ma appena la si ha nelle mani si capisce subito che non è lo stesso prodotto. La Liguria è speciale perché i prodotti tipici sono simili da Levante a Ponente ma ogni famiglia li prepara secondo ricette che si tramandano di generazione in generazione e per riconoscerne l’originalità usano attrezzi in legno (come il timbro per i croxetti che ha spesso inciso lo stampo di famiglia) o appunto forme particolari o ingredienti segreti.

Ecco quindi la storia originale che si trova anche nel sito internet della pasticceria di questo irresistibile dolce che mi fa fermare a Borzonasca ogni volta che risalgo per arrivare anche a Santo Stefano D’Aveto. La Ruëtta nasce nel 1870 con l’apertura della pasticceria Macera allora “Caffè dell’Unità Italiana”, grazie all’idea di Carmela e Vittorio, rispettivamente mamma e zio della mia bisnonna Guidobono Clementina che rilevò da loro l’attività.Dall’unicità del suo antico stampo deriva il nome Ruëtta che in italiano significa rotella.La sua lavorazione viene eseguita a mano, pezzo dopo pezzo, e la fragranza della sua pasta frolla la rende unica.La ricetta passa poi negli anni ’30 a mia nonna Giuditta Ferretti e con l’arrivo di mio nonno Emilio Macera la pasticceria acquisice più prestigio, dato dal suo praticantato di 5 anni presso la ditta Daturi e Motta di Torino.La produzione delle Ruëtte passa poi a mio papà Giancarlo Macera e mia mamma Marisa dona al corredo della Ruëtta due splendide poesie.In questo periodo ci inorgoglisce il fatto che la nostra specialità è stata donata a Papa Giovanni Paolo II in occasione della Sua visita a Chiavari.La ricetta della Ruëtta passa poi a me che, con mia moglie Serena, proseguo la tradizione di famiglia nella quale si lavora sempre il prezioso lievito madre da cui si ottengono panettoni, pandolci e colombe pasquali.

Esistono anche delle belle poesie in onore di questo dolce. Eccone una in genovese.

Signori! Sono la Ruëtta

Sempre quella non sono cambiata,

fresca con la faccia liscia,

un profumo che fa incantare.

Mio papà, che nelle Americhe era dovuto andare,

a mano sicure

mi aveva raccomandato.

La Clementina, sua sorella,

con amore mi ha plasmato:

di rosa e di nastro mi ha addobbato:

per amore di Gian ho cominciato a viaggiare,

sono stata in Europa, Stati Uniti,

Argentina e non crederete…

fino il Papa

mi ha potuto gustare.

Sono modesta ma tanto bella,

a tanti piaccio chiara, appena dorata,

sennò un po’ abbronzata;

Vi dirò un segreto: Adoro essere incipriata Marisa

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