
Il mandala è un simbolo spirituale e rituale che rappresenta l’universo. Non solo una forma d’arte, i mandala sono usati in numerose tradizioni spirituali, ma soprattutto nell’Induismo e nel Buddismo, per focalizzare l’attenzione, per definire uno spazio sacro e per aiutare la meditazione. Nella tradizione buddista i mandala vengono disegnati con sabbie colorate e poi distrutti, a simboleggiare l’impermanenza del mondo materiale. la parola si pronuncia con l’accento sulla prima “a” – sì, proprio come la seconda persona singolare del verbo mandare: “Màndala via, quella fastidiosa mosca!” Màndala può tradursi con “cerchio” o “centro” e, come cerchio, è una rappresentazione essenziale, geometrica del mondo e del cosmo: si può quindi dire che un mandala è un “cosmogramma”. Per capire davvero un mandala non si può prescindere dal vederlo formarsi sotto le abili mani dei monaci buddisti che lo creano con sabbie colorate: tramite cannucce dorate fanno cadere, negli appositi spazi precedentemente disegnati, i vari colori che comporranno l’immagine finale. La sabbia colorata scende grazie al perfetto, ripetitivo movimento della mano del monaco, che fa vibrare la cannuccia conica causando la fuoriuscita della sabbia. Le cannucce sono di diverse dimensioni, per fare segni più o meno sottili, proprio come i pennelli di un pittore o i pennini di un calligrafo. Per completare un mandala di sabbia possono volerci giorni interi, durante i quali l’ipnotico rumore dello sfregamento sulle cannucce accompagna una sorta di meditazione cui tutti possono assistere. Inevitabilmente, qualunque sia la preziosità e la grandezza del lavoro e il tempo che c’è voluto per realizzarlo, il màndala sarà distrutto con una cerimonia finale, le sabbie saranno tutte rimescolate e gettate in un corso d’acqua: una notevole lezione per tutti noi occidentali, così attaccati al “frutto dell’azione”.
Oggi il termine mandala è molto conosciuto anche in Occidente ed è entrato nell’uso comune per indicare motivi geometrici, diagrammi e disegni circolari che rappresentano simbolicamente un microcosmo dell’universo.Colorare i mandala è un’attività che aiuta la meditazione, combatte lo stress e sviluppa l’intuizione.
“Un mandala ritrae te stesso e colorarlo rappresenta uno strumento creativo e rilassante di autoconoscenza e di interiorizzazione.”
Si possono creare mandala anche con perline, petali di fiori, sassolini e persino con la neve.
Colorarli è un’attività adatta anche ai bambini (come le immagini qui sotto), inoltre chi lo crea non deve preoccuparsi dei risultati che difficilmente saranno perfetti come quelli tibetani perché la cosa fondamentale è il risultato che si ottiene che è quello che in quel momento facilmente si entra nella dimensione del qui e ora e quindi ci si sente pervasi da un senso immenso di benessere.



