Escursioni Serali

Siamo sempre più impegnati ma ciò non toglie che ci si possa ritagliare qualche ora per rigenerarsi nella natura. Escursioni alla portata di tutti, spesso uniscono la camminata alla partecipazione a qualche tradizione folcloristica locale

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Parco Portofino

famosa in tutto il mondo la sua Piazzetta davanti al porticciolo naturale, con i tavoli dei ristoranti e bar che invitano a uno splendido relax al sole. Qui spesso si incontrano personaggi del jet-set internazionale, A me piace però solo attraversarla per arrivare a camminare sui sentieri che si diramano a ovest verso Camogli, a est verso a Santa Margherita o in salita verso la sua vetta, attraversando per arrivarci una miriade di ambienti naturali diversi, dalla classica vegetazione mediterranea si passa infatti ai boschi di castagni, dall’ampelodesmos mauritanicus alla sassifraga spatolata.

Sestri Levante

La Leggenda di Sante sulla Penisola di Sestri Levante:

..C’era una volta un posto incantevole affacciato sul Mar Ligure, un angolo dove il mare era più azzurro e dove il sole si specchiava più a lungo. Qui le sirene, incantate da quel magnifico scenario offerto dall’Isola di SESTRI LEVANTE, elessero la loro dimora e si adagiarono sugli scogli che, come piccoli troni, emergevano dall’acqua. Dalla riva, TIGULLIO, il più giovane e bello dei Tritoni, vide un giorno SEGESTA, la più bella ed affascinante delle Sirene, con gli occhi più azzurri del mare e i capelli più lucenti del sole e se ne invaghì perdutamente. Una notte, mentre la luna rendeva d’argento gli scogli e tante, tante stelle palpitavano come il suo cuore, Tigullio tentò di rapire Segesta, ma Nettuno, Dio del Mare, non gradì che quel paradiso venisse privato della più armoniosa delle sue gemme e punì, pietrificandolo, quel braccio proteso a ghermire la sirena.
Nacque così un’istmo, un meraviglioso istmo, che congiunse l’isola al continente…
Si formarono così i due volti della città, le due arenose spiagge, i due piccoli e romantici golfi, che ebbero in dono da poeti di fama mondiale gli appellativi di “Baia del Silenzio” e “Baia delle Favole”.
… Ed ancor oggi è impossibile guardare a quel promontorio, a quegli scogli e a quel mare, senza credere che là in mezzo vi dimorino tuttora le Sirene.
E’ questo incanto che continua a tramandare al mondo la leggenda dell’antica “Segesta Tigulliorum”.

Riomaggiore

L’abitato è esteso lungo un asse verticale dove ripide scalette sono l’unico mezzo per muoversi all’interno del paese. Le case tipiche sono a torre su due o più piani per utilizzare al meglio lo spazio disponibile, e l’occhio non può non notare i colori pastello (verde, giallo, rosa) delle loro facciate. Scendendo dal battello che unisce i vari paesi, si incontra il porticciolo e poi salendo una bellissima panchina sotto un’ampio ombrello di fronde di pino non si può non scattare una foto ricordo del panorama circostante

Corniglia

Il Paese Balcone.

Il suo paese è un balcone sul mare, Attraversando la più famosa e stretta via nel centro conosciuta da tutti come Via Fieschi si arriva alla Terrazza Santa Maria a 90 metri s.l.m da dove la vista spazia su tutto il golfo dei Poeti e, nelle giornate più limpide, si possono scorgere le montagne della Corsica.

Ottimo esempio di arte gotico-ligure è la chiesa di San Pietro eretta nel 16° secolo su di una pre-esistente costruzione.

Anche qui, passano sentieri meravigliosi da dove con la dovuta attrezzatura è possibile raggiungere le sue alture per immergersi nel centro del parco.

Vernazza

Secondo paese delle Cinque Terre provenendo da Genova, è da molti ritenuti il più caratteristico con i suoi ombrelloni variopinti sulla piazzetta fronte mare. Il più veloce da visitare, sempre che non ci si voglia soffermare a scoprirne i suoi segreti oppure camminare fino al bellissimo Santuario di Reggio dedicato alla Madonna Nera o degustare un calice di vino bianco dei giovani vignaioli che stanno riscoprendo l’arte antica dei lori nonni.

Monterosso

Proveniendo da Genova è il primo paese delle famose Cinque Terre.

Famoso non solo per far parte di questo Parco Nazionale e per la sua splendida spiaggia ma anche per i Limoni e le acciughe cucinate in molteplici varianti. Potete trovare di tutto su questo paese: a me piace molto la Poesia di Eugenio Montale:

I limoni

Ascoltami, i poeti laureati
si muovono soltanto fra le piante
dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti.
Io, per me, amo le strade che riescono agli erbosi
fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate agguantano i ragazzi
qualche sparuta anguilla:
le viuzze che seguono i ciglioni,
discendono tra i ciuffi delle canne
e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.
Meglio se le gazzarre degli uccelli
si spengono inghiottite dall’azzurro:
più chiaro si ascolta il susurro
dei rami amici nell’aria che quasi non si muove,
e i sensi di quest’odore
che non sa staccarsi da terra
e piove in petto una dolcezza inquieta.
Qui delle divertite passioni
per miracolo tace la guerra,
qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza
ed è l’odore dei limoni.
Vedi, in questi silenzi in cui le cose
s’abbandonano e sembrano vicine
a tradire il loro ultimo segreto,
talora ci si aspetta
di scoprire uno sbaglio di Natura,
il punto morto del mondo, l’anello che non tiene,
il filo da disbrogliare che finalmente ci metta
nel mezzo di una verità.
Lo sguardo fruga d’intorno,
la mente indaga accorda disunisce
nel profumo che dilaga
quando il giorno più languisce.
Sono i silenzi in cui si vede
in ogni ombra umana che si allontana
qualche disturbata Divinità.
Ma l’illusione manca e ci riporta il tempo
nelle città rumorose dove l’azzurro si mostra
soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase.
La pioggia stanca la terra, di poi; s’affolta
il tedio dell’inverno sulle case,
la luce si fa avara – amara l’anima.
Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;
e il gelo del cuore si sfa,
e in petto ci scrosciano
le loro canzoni
le trombe d’oro della solarità.